Il mese di giugno è un periodo di celebrazione, riflessione e, soprattutto, di Pride Month.
Quest’anno, anche il mio sito Antoniociaramella.it si tinge dei colori dell’arcobaleno, unendosi a RUAH! Academy per un’iniziativa sentita e importante. Come sapete, Ruah Academy ospiterà una serie di eventi dedicati alla comunità LGBTQI+, culminando il 20 giugno con la proiezione di una mostra dedicata proprio alla community, durante la masterclass di Francesca Tariciotti nel Salone delle Colonne.
Per maggiori dettagli, potete visitare il sito di Ruah Academy.
Per l’occasione, ho preparato un regalo speciale per tutti voi: un PDF scaricabile gratuitamente che ripercorre la storia delle Drag Queen, dai leggendari moti di Stonewall fino al fenomeno globale di Drag Race. Approfondire la storia delle Drag Queen è fondamentale per capire l’evoluzione culturale e artistica. È un viaggio affascinante che ho voluto condividere, un tributo a un’arte che ha rivoluzionato non solo il mondo dello spettacolo, ma anche quello della bellezza.
La storia delle Drag Queen è un pilastro fondamentale del Pride month.
L’Arte del Make-up e l’Influenza delle Drag Queen
L’impatto delle Drag Queen sul mercato dei cosmetici e sulle tendenze make-up è innegabile e continua a crescere. Dal make-up artistico che vediamo esplodere proprio durante il Pride Month, alle tecniche più estreme di caratterizzazione e trasformazione, l’influenza è palpabile. Ho dedicato spazio a questo fenomeno anche nel mio libro “Make up 100 anni allo specchio“, concludendo il capitolo dedicato agli anni 2000 proprio con la nascita di questa incredibile corrente che poi è diventata ciò che tutti conosciamo oggi.
Queste artiste non solo ci hanno insegnato la libertà di espressione attraverso il trucco, ma hanno anche spinto i confini di ciò che consideravamo possibile con pennelli e colori, ispirando innumerevoli innovazioni e trend che oggi sono parte integrante del nostro quotidiano beauty. L’influenza delle Drag Queen sul make-up è un fenomeno costante e ispiratore.
Oltre la Performance: Inclusione e Sicurezza nei Percorsi Formativi
Ma non è solo l’aspetto ludico e performativo che mi preme sottolineare. Come formatore da 25 anni, sono profondamente convinto dell’importanza cruciale dell’inclusione scolastica. Sentirsi in un luogo sicuro, un ambiente che riconosce nella diversità una forza generativa importante, è fondamentale. Questo è ancor più vero in un’accademia o in un percorso formativo dove espressività e creatività sono le basi per una costruzione cosciente e vincente del proprio essere e della propria professionalità.
La creatività è di per sé un percorso complesso, un dialogo intimo con se stessi che implica una conoscenza profonda o, quantomeno, la capacità e la libertà di esprimersi manifestando un’urgenza comunicativa autentica.
Nei percorsi che ho il piacere di creare, do la possibilità (laddove sia consentito) di utilizzare un percorso alias, permettendo agli studenti di usare il nome con cui si sentono di appartenere, non necessariamente legato al genere sessuale. “Laddove possibile” è una precisazione necessaria, poiché su determinati registri, soprattutto se appartenenti a percorsi regionali, purtroppo è ancora obbligatorio indicare il nome presente sui documenti anagrafici. È una battaglia che stiamo portando avanti, un piccolo passo verso una maggiore libertà e riconoscimento.
Giugno è un mese importante, un momento per fare i conti con le reali libertà ottenute e per continuare a manifestare per i traguardi ancora da raggiungere. Sappiamo tutti che l’obiettivo è un mondo migliore, più inclusivo, più accogliente per tutti. E la storia delle Drag Queen ci insegna molto in questo senso.
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buona lettura
Il truccatore Imperfetto